Leggi la vera storia della carne in scatola, che ha dato il nome alla posta indesiderata.
Hai aperto la tua casella di posta elettronica e l’hai trovata invasa da una marea di messaggi indesiderati?
Se sì, hai avuto a che fare con lo SPAM.
Lo spam, termine che oggi evoca principalmente fastidiosi messaggi indesiderati nella nostra casella di posta elettronica, ha in realtà radici che si estendono ben oltre il mondo digitale.
Negli anni '30, il marchio Hormel Foods lanciò la sua carne in scatola SPAM, che divenne subito popolare nelle case statunitensi grazie al basso costo, la lunga conservazione e il senso di sazietà assicurato per tutti.
Negli anni successivi, con l'avvento della Seconda Guerra Mondiale, l'America spedì più di 100 milioni di lattine nel Pacifico, rendendo la carne in scatola il prodotto simbolo delle truppe, e negli anni successivi la Hormel investì in numerosi format pubblicitari, ingaggiando star e cantanti per pubblicizzare la carne in lattine, organizzando un programma radiofonico, arrivando a commercializzare nel 1959 perfino la miliardesima lattina.
Lo SPAM divenne un prodotto "onnipresente"...sugli scaffali, ma anche nella mente delle persone!
I numerosi spot diffusi in tutto il mondo, si trasformarono in messaggi insistenti al pubblico, parodizzati negli anni '70 da Monty Python, il famoso gruppo comico britannico che consacrò il termine SPAM (derivato da "SPiced hAM," cioè carne in scatola speziata) come un prodotto ripetuto in modo ossessivo, diventando quasi monotono.
Nello sketch, infatti, durante l’episodio 12 della seconda stagione dei Monty Phyton, un ristoratore di un locale fatiscente, propinava insistentemente ai propri avventori un menù a base di spam, con una canzone di sottofondo di un gruppo di vichinghi affamati, che recitava "spam, spam, spam, spam… lovely Spam! Wonderful Spam!"
Da lì, bastò poco per rendere un prodotto commerciale, una metafora della pubblicità insistente ed invasiva.
Negli anni '90, il concetto di spam si trasferì online. La prima email di spam fu inviata da Gary Thuerk dalla DEC (Digital Equipment Corporatin) a 393 indirizzi ARPANET, per promuovere la disponibilità di un nuovo modello di computer, provocando una reazione non propriamente entusiasta da parte degli utenti, generando però anche qualche vendita.
Il 18 Gennaio 1994 venne poi inviata per sbaglio, da uno studente americano, un’email con oggetto “Global Alert for All: Jesus is Coming Soon” , facendo nascere moltissime discussioni su questa pratica pubblicitaria.
Negli anni successivi, lo spam si evolse in varie forme, includendo non solo email indesiderate, ma anche messaggi pubblicitari invasivi su forum, blog e social media. Le autorità e le aziende combattono questa crescente marea digitale attraverso filtri antispam e tecnologie anti-spam, ma oggi, nonostante gli sforzi per mitigare il problema, lo spam persiste come una realtà quotidiana per gli utenti digitali.
Le tecniche degli spammer si sono adattate alle tecnologie emergenti, evolvendosi, passando da email di phishing online, a truffe su social media, fino a sofisticati attacchi informatici.
La storia dello spam riflette la costante sfida tra coloro che cercano di sfruttare la tecnologia a fini pubblicitari o malevoli e coloro che lavorano per proteggere gli utenti dagli indesiderati invii di messaggi. Mentre continuiamo a navigare nel mondo digitale, la lotta contro lo spam rimane un aspetto fondamentale per garantire un'esperienza online sicura e priva di disturbi.
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